Un racconto dell’impermanenza
Il Canto del Ghiaccio è un progetto documentario di lungo periodo, che osserva e ascolta la fusione del ghiacciaio del Làres, in Trentino, nel gruppo dell’Adamello.
Decine di salite in quota che intrecciano osservazione, documentazione, raccolta di video, fotografia e suono.
Tre capitoli, modalità diverse di restituire questa esperienza.
Un calendario di incontri per condividere il racconto e costruirne azione.
I capitoli
Capitolo 1: L’estate del Làres
Il primo capitolo di questo racconto: un’estate sulla vedretta, condensata in pochi minuti. Una forma di meditazione, più che di contemplazione; forse, un’elaborazione del lutto. O un omaggio alla bellezza di ciò che già non è più. L’installazione è un breve film sulla visibilità del tempo e sull’impermanenza del mondo: il ghiaccio che fonde è acqua nevicata migliaia di anni fa, acqua fossile che scompare a ritmi vertiginosi. E aria di un remoto passato che si dissolve inavvertitamente in quella del presente.
Capitolo 2: Ventitremila metri
Tredici salite a piedi. Se le moltiplicassimo per tutte le persone che hanno camminato fino al fronte del ghiacciaio in questo progetto forse sarebbero duecentodieci chilometri, in verticale. Raccontiamo un pò di questa strada, perché le immagini ed i suoni del Canto del Ghiaccio sono impastati di ognuno di quei passi, e ci piace condividerli.
Capitolo 3: Il documentario
Questo non sappiamo ancora se c’è. Come raccontare un ghiacciaio che si fonde, cercando di mantenere il radicalismo che (almeno per una volta!) sullo schermo non si vedrà alcun volto umano? Gireremo ancora per tutta l’estate del 2025, e lo cercheremo in montaggio.